"Tigullio Possibile" contro la castrazione chimica

"Nell’immaginario di Salvini la castrazione chimica è una forma di “cura” per gli autori di violenza sessuale ma tale misura ha però un effetto temporaneo"

"Tigullio Possibile" contro la castrazione chimica
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Il Comitato “Tigullio Possibile” prende le distanze dalla Proposta di Legge della Lega sulla castrazione chimica che ha recentemente visto una campagna per la raccolta di firme in tutta Italia fra cui ha aderito anche la Sezione della Lega di Chiavari lo scorso sabato 4 Maggio.

Parla Alice Ceppodomo:

"Nell’immaginario di Salvini la castrazione chimica è una forma di “cura” per gli autori di violenza sessuale ma tale misura ha però un effetto temporaneo, quindi reversibile e sicuramente non risolutivo del problema a monte: se da un lato non mette al sicuro da successive possibili recidive, dall’altro è una cura farmacologica che può comportare effetti collaterali per il condannato. Inoltre, tenendo conto solo dell’aspetto fisico-ormonale non considera la componente psicologica che, invece, è spesso la causa scatenante delle aggressioni.

Da contro, sarebbe piuttosto necessaria un’evoluzione ambientale e sociale circa la concenzione della donna, della sessualità, e dei rapporti interpersonali in generale. La società andrebbe infatti progressivamente rieducata a non concepire i rapporti in termini di violenza e potere dell’uomo sulla donna.

Un processo di educazione andrebbe a intaccare il problema alle basi della società, piuttosto che predicare soluzioni che soddisfino solamente la voglia di punizione immediata e sensazionalistica: come già nel famoso film, sbattere il mostro in prima pagina è qualcosa che funziona a livello comunicativo, ma prende di mira il bersaglio sbagliato. La pena di un atto di violenza dovrebbe piuttosto essere una misura certa e possibilmente efficace nella riabilitazione del condannato, tenendo conto delle cause psicologiche e sociali, oltre che a quelle strettamente fisiche".

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