Shoah: Il Caboto conclude il percorso di riflessione

Un cammino durato un intero anno scolastico si è concluso con il pellegrinaggio ai campi di sterminio

Shoah: Il Caboto conclude il percorso di riflessione
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Tragedia della Shoah: il Caboto conclude il lungo percorso di riflessione.

Shoah, il viaggio lungo un anno del Caboto

Con la partecipazione di una delegrazione del Caboto di Chiavari - Esmeralda Bejaj, Alfredo Bettati e Loredana Brati- al 41° Pellegrinaggio ai Campi di Sterminio nazisti, organizzata dalla Sezione genovese dell'Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati, dalla Regione Liguria e dalla Città Metropolitana di Genova), è concluso il cammino di riflessione sulla Shoah durato un intero anno scolastico. Viaggio sicuramente lungo e faticoso, che ha visto toccare le città di Salisburgo, Linz e Monaco di Baviera, permettendo la visita dei Campi di Ebensee, Mathausen, Dachau e del Castello di Hartheim, che ha permesso di toccare con mano la tragedia del popolo ebraico.

Degna conclusione di un anno di approfondimenti a più livelli, che il Caboto ha offerto ai propri studenti, cominciando con lezioni teoriche sulla dimensione e la particolarità della Shoah, tenute dalla prof.ssa Paola Barbieri, già docente del Caboto e Testimone Aned, con l'appoggio dei docenti di storia della scuola. Il percorso è poi proseguito con la partecipazione al Progetto Crocus, della Fondazione Irlandese per l'insegnamento dell'Olocausto, consistente nella coltivazione dei crocus gialli ricordanti le stelle cucite sugli abiti degli ebrei durante il Nazismo: i fiori sono poi stati depositati dagli studenti coordinati dalle prof.sse Gherzi e Pesci, al Campo 52 di Coreglia Ligure, dal quale partirono gli ebrei diretti ad Aushwitz.

Grazie al prof. Andrea D'Errico e all'Anfass, gli studenti hanno poi potuto riflettere alla politica di "igiene razziale" che prevedeva la soppressione fisica, sotto responsabilità medica, dei pazienti affetti da disabilità fisica: in questa ottica, la visita al Castello di Hertheim, originariamente luogo di cura per bambini malati di mente e poi trasformato in un centro di eutanasia nell'ambito dell'Operazione T4 destinata allo sterminio dei portatori di malattie mentali e di portatori di handicap, ha permesso ai ragazzi di rendersi conto, anche visivamente del dramma vissuto da una fetta di popolazione già toccata dalla malattia.

Il culmine del progetto del Caboto è sicuramente costituto dalla vitoria del Primo Premio del Concorso Nazionale "I giovani ricordano la Shoah", grazie ad un libro animato realizzato dai studenti del grafico con il coordinamento dai prof.Paola Barbieri, Sabrina D'Isanto, Daniel Ingenito ed Alessandra Iudica, premiato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha permesso ad un gruppo di studenti di recarsi in visita ai Campi di Auschwitz e Birkenau. A tale viaggio ne è stato poi affiancato uno del Caboto, allo scopo di permettere alla pressoché totale popolazione scolastica di Chiavari e Santa Margherita Ligure, di partecipare fattivamente al Progetto.

«Come si può intuire - spiega il Dirigente Scolastico Glauco Berrettoni - è stata un'impresa faticosa che è stata possibile realizzare grazie all'entusiasmo dei docenti che hanno sposato l'idea di una riflessione a 360°, ma anche degli studenti che hanno compreso e fatto proprio il problema morale della conoscenza e della memoria di tale tragedia, unica per la meticolosità scientifica con cui è stata perseguita. Il prossimo anno, il Caboto sposterà l'attenzione su un altro dramma costituito dal martirio delle foibe».

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