Saldi estivi: "Riduciamoli a 15 giorni o aboliamoli del tutto"

La proposta del presidente di Ascom Chiavari Giampaolo Roggero che stila un bilancio dei saldi estivi 2017

Saldi estivi: "Riduciamoli a 15 giorni o aboliamoli del tutto"
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Saldi estivi, bilancio in positivo, ma vanno modificati.

Saldi estivi, bene come ogni anno le prime due e le ultime due settimane

I saldi sono terminati nella giornata di lunedì 14 agosto, con gli eventi organizzati dal Civ, il le quattro giornate di “Sbarazzu” ed il "Fuori Tutto", tenutesi giovedì 10 e venerdì 11 nel centro storico di Chiavari e sabato 12 e domenica 13 sul lungomare e nel porto turistico. Il presidente di Ascom Chiavari Giampaolo Roggero sottolinea che la forma del periodo dei prezzi scontati è ormai inadeguata al mercato: «Da anni tutti si sono stabilizzati sul fatto che il periodo dei saldi sia positivo sempre la prima settimana di luglio e la settimana precedente Ferragosto – ha commentato -. Ma il modo di acquisto da parte dei consumatori è ormai cambiato da un pò di tempo».

A fare concorrenza ai saldi estivi, il mercato on line

Il riferimento non casuale di Roggero è il mercato on line, che viaggia in maniera decisamente diversa, rispetto agli acquisti tradizionali. Le proposte degli associati di Ascom Chiavari per dare una spinta vitale al settore sono due, abbassare da cinque a due settimane il periodo degli sconti o abolirli del tutto: «Le nostre idee? Abbassare il periodo dei saldi da 45 a 15 giorni, per concentrare al massimo l’evento, perché la gente è sempre attratta dall’occasione – ha aggiunto il presidente di Ascom Chiavari, Giampaolo Roggero -. In secondo luogo, l’altra strada da prendere è proprio quella di abolirli completamente, per dare una motivazione diversa. Così facendo, anche provocatoriamente, ogni attività potrà creare una scontistica quando lo ritiene opportuno, nel corso dell’anno. A livello nazionale il settore abbigliamento è in forte sofferenza, e le nostre sono proposte su cui interrogarsi che rivolgeremo nelle opportune sedi provinciali e regionali».

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