La primaria di Riva riceve il primo premio al concorso nazionale A Scuola di Costituzione

I ragazzi saranno premiati giovedì per lo spettacolo "Perché si Recita"

La primaria di Riva riceve il primo premio al concorso nazionale A Scuola di Costituzione
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La scuola primaria di Riva Trigoso riceve il premio nazionale su cittadinanza e costituzione: "Perché si Recita", da spettacolo a progetto di rete.

Il premio sarà consegnato giovedì prossimo

Giovedì 26 ottobre, alle 14.30, presso la sala conferenze della biblioteca di Riva Trigoso verrà consegnato un premio alla classe quarta della scuola Umberto I di Sestri Levante, che ha sede proprio nella frazione cittadina. La rappresentazione teatrale “Perché si recita”, frutto del lavoro svolto con le maestre Valentina Guastini e Cinzia Magnasco, ha infatti ottenuto il Primo Premio assoluto al Concorso Nazionale “A Scuola di Costituzione” indetto dal CIDI (Centro Iniziativa Democratica Insegnanti) e sarà messo in scena al termine della premiazione, con apertura a tutta la cittadinanza.

Commentano le insegnanti: “Come docenti abbiamo deciso di partecipare al concorso per poter seguire con i nostri alunni un filo logico che fosse di continuità rispetto alle scelte di formazione personale. Nell’anno precedente la Dirigente aveva dichiarato la necessità di occuparsi di Cittadinanza e Costituzione, argomento che restava però ancora troppo debole rispetto alle attese. Abbiamo quindi intrapreso un cammino di formazione ampio passando da un corso molto strutturato su Educare alla convivenza civile, agli incontri diretti e formativi con Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi. Ci è sembrato opportuno cercare un percorso vivo e positivo che potesse contribuire a darci l’opportunità di condividere con i nostri alunni quanto stavamo apprendendo. Il concorso del Cidi è stato l’occasione giusta per proporre alle bambine e ai bambini della nostra classe un percorso formativo ampio e strutturato, non finalizzato al 'lavoretto' ultimo, ma necessario di un cammino insieme.”

Come richiesto dal CIDI la classe ha tenuto un diario di bordo che raccontasse tutte le attività inerenti al progetto dall’inizio dell’anno: un richiamo continuo alla Costituzione e all’insegnamento di comportamenti di solidarietà e accoglienza portatori di atteggiamenti di apertura e consapevolezza di se stessi, degli altri e di se stessi con gli altri utili per una buona socializzazione, accettazione ed inclusione.
La classe ha esplorato numerose tematiche, analizzando momenti storici importanti, dall’I CARE di Don Milani al Vajont, dalle elezioni americane all’anniversario della caduta del muro di Berlino e riflettendo sull’accoglienza e i diritti umani partendo da diversi silent book e arrivando a Lia Levi. La classe si è trovata a discutere animatamente di disobbedienza facendo la conoscenza di Antigone e Petrov, ha parlato di memoria storica, di regole, di conseguenze, di libertà, di intercultura e biodiversità anche attraverso la Radio Scuola. I bambini hanno sperimentato, passando per una didattica del fare, emozioni, storie, personaggi e territorio, hanno richiesto assemblee e preso decisioni.

Grazie alla preziosa collaborazione del regista Antonio Panella, l’attività è stata incentrata su un sistema di lavoro cooperativo, con registrazione degli interventi dei bambini, dei loro processi di ragionamento e negoziazione, con un approccio interdisciplinare agli argomenti trattati e spesso utilizzando come punto di partenza le domande dei bambini.
Il lavoro si è ulteriormente ampliato con la collaborazione del Gruppo teatrale della Comunità riabilitativa Villa Gritta di Cogorno (Ge), realizzando lo spettacolo “Perché si recita?”, rappresentazione teatrale proposta anche in occasione dell’Andersen Festival, a cui hanno partecipato la quarta elementare della scuola Umberto I di Riva Trigoso, i ragazzi di Villa Gritta e le studentesse del Liceo psicopedagogico di Chiavari.

Concludono le maestre: “Attraverso un cammino di relazioni, abbiamo cercato di trasmettere un sistema di valori condivisi guardando alle diversità come valore positivo che potessero concorrere ad interiorizzare il rispetto degli altri. Ci siamo emozionati e abbiamo imparato a controllare e ad esprimere sentimenti diversi.”

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