Tenta di rubare barca, arrestata 50enne britannica

I fatti sono avvenuti ieri quando la donna è salita  su un “Sangermani” modello “Day Cruiser” del valore di 150mila euro

Tenta di rubare barca, arrestata 50enne britannica
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I Carabinieri di Portofino insieme ai militari dell’Ufficio locale Marittimo hanno tratto in arresto una 50enne di nazionalità britannica per tentato furto di un’imbarcazione.

I fatti sono avvenuti ieri quando la donna è salita  su un “Sangermani” modello “Day Cruiser” del valore di 150mila euro

I fatti sono avvenuti nel primo pomeriggio di ieri quando la donna, mischiandosi tra i turisti sulla banchina del molo, è salita  su un “Sangermani” modello “Day Cruiser” del valore di 150mila euro di una società portofinese, e con molta nonchalance ha liberato gli ormeggi e si è diretta ai quadri di comando; lì ha trovato le chiavi e senza pensarci ha messo in moto l’imbarcazione, dirigendosi verso l’uscita del porto. Uno degli ormeggiatori vedendo la scena e non riconoscendo la persona ai comandi, riusciva a salire a bordo del natante prima che fosse troppo tardi e ad impossessarsi delle chiavi per poi lanciare l’allarme,  riportando  l’imbarcazione al molo ove ad attenderli vi erano i Carabinieri e la Capitaneria di Porto. L’apprendista “pirata portofinese” inizialmente si opponeva all’invito di scendere dall’imbarcazione da parte deli marittimi, ma alla vista dei Carabinieri che salivano a bordo ha cambiato atteggiamento e si è consegnata loro.

La 50enne britannica già nei giorni scorsi era finita sotto la lente di ingrandimento dei Carabinieri di Santa Margherita Ligure

La donna, già nei giorni scorsi era entrata nei radar dei Carabinieri della Compagnia di Santa Margherita Ligure; infatti il 2 giugno era stata deferita in stato di libertà per essersi sottratta al pagamento di alcuni trattamenti estetici per un totale di euro 150 in un salone di bellezza sammargheritese. Dagli accertamenti esperiti sul conto della britannica è emerso che  vanta già dei precedenti di polizia per reati contro il patrimonio nonché due segnalazioni di rintraccio: una dell’Arma di Reggio Calabria che l’aveva arrestata lo scorso 9 marzo poiché, dopo aver soggiornato in un albergo, dapprima si rifiutava di pagare il conto, successivamente si era scagliata contro i dipendenti e i militari dell’Arma intervenuti al fine di procurarsi la fuga;  la seconda, invece, delle autorità inglesi per una denuncia di scomparsa fatta dai parenti della donna, la quale però seppur essa in contatto con le autorità consolari ha fatto sapere di non voler rientrare in patria. Stamane si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto da parte dell’Autorità giudiziaria che dopo aver appurato la correttezza dell’operato dei Carabinieri ha irrogato nei confronti della donna la misura del divieto di dimora nella Provincia di Genova.

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