Rapallo, l'ombra della camorra per i rifiuti del porto Carlo Riva

Indagini affidate alla Direzione distrettuale antimafia

Rapallo, l'ombra della camorra per i rifiuti del porto Carlo Riva
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Nella gestione dello smaltimento dei rifiuti legato alla strage degli yacht provocata dalla mareggiata dello scorso 29 ottobre a Rapallo ci sarebbe l’ombra della camorra? A darne notizia l'edizione odierna de Il Secolo XIX.

Indagini affidate alla Direzione distrettuale antimafia

Le indagini sono passate alla Direzione distrettuale antimafia e il reato ipotizzato è quello di traffico illecito organizzato di rifiuti. Il pm Andrea Ranalli, che faceva parte del gruppo Ambiente della procura, è stato applicato alla Dda per proseguire le indagini in prima persona. Sono dieci le persone indagate tra le quali Andrea Dall'Asta, amministratore delegato della società che gestisce il porto, Marina Scarpino, direttrice dello scalo, Mirko Melzani, responsabile sicurezza e Pasquale Capuano, imprenditore campano con precedenti per traffico di rifiuti, che gestisce un centro di smaltimento a Carrara. Sarebbe stato il passato di Capuano a fare scattare le indagini dell'antimafia: l'uomo, 61 anni originario di Giugliano, in provincia di Napoli, era stato fermato ad aprile per il tentato omicidio dell'ex gestore dei Cantieri di Baia a Bacoli nel napoletano.

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