Palagym di Cicagna: è rottura definitiva tra Comune e gestore della Valfontanabuona Sport

Sorrisi, strette di mano e bollicine dell’ottobre 2015 purtroppo hanno lasciato il posto alle carte bollate

Palagym di Cicagna: è rottura definitiva tra Comune e gestore della Valfontanabuona Sport
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Sembrano decisamente lontani i tempi di quando gli amministratori comunali, in testa il sindaco Roberto Bacigalupo e il presidente del consiglio Marco Limoncini si scambiavano sorrisi e brindisi con i dirigenti di Valfontanabuona Sport chiamati a gestire l’impianto sportivo di via Marlungo, il Palagym di Cicagna.

Una struttura di mille metri quadrati, attrezzata con tutte le tecnologie moderne

Una struttura di circa mille metri quadrati dotata all’interno di area attrezzata con tutte le tecnologie moderne per praticare fitness e attività sportive, piscina per l’acquagym e persino una zona benessere con hammam, sauna e area relax.
Forse troppa grazia per la Fontanabuona dove il bacino d’utenza resta pur sempre limitato. A distanza di poco più di due anni, da parte del gestore sono emerse diverse problematiche economiche anche a fronte dell’ingente investimento compiuto.

Tra gas, energia elettrica e canone, troppi problemi

Prima la vicenda del gas dell'ottobre scorso e recentemente problemi anche con la fornitura di energia elettrica. Il gestore è inoltre debitore nei confronti del Comune del canone concessorio (2016-2017) per un importo di euro 5.490 oltre a euro 32.557 per consumi di energia elettrica  anticipati dal Comune per conto della stessa  e mai rimborsati. Somme per il recupero delle quali il sindaco Limoncini ha affidato  incarico ad hoc a legale di fiducia dell'ente.

Il Comune lamenta ulteriori gravi inadempienze contrattuali da parte della società

Il Comune lamenta infine, da parte della società, ulteriori gravi inadempienze contrattuali, quali importanti lavori previsti a progetto e non eseguiti, in aggiunta alla mancata gestione dell'impianto sportivo di parco Cavagnari con annessi ulteriori lavori di miglioria, peraltro, anch'essi mai eseguiti. Quest'ultimo impianto è  chiuso agli utenti dal 2013.
Conseguentemente è stata chiesta, tramite azione di diffida, seguita dallo studio legale del Comune, la restituzione degli impianti considerato, appunto per gravi inadempienze,  concluso il contratto di gestione.

Una vicenda complessa di non facile soluzione. Resta il fatto che sorrisi e bollicine hanno lasciato il posto alle carte bollate.

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