Camogli piange la scomparsa del fotografo Osvaldo Ciotti

Si definiva un «fotografo da marciapiede», ma la sua carriera è stata straordinaria. È mancato stamani all'ospedale San Martino, aveva 74 anni

Camogli piange la scomparsa del fotografo Osvaldo Ciotti
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Il borgo piange Ciotti. Un pezzo di storia se ne è andato oggi, perché Osvaldo Ciotti a Camogli era un'istituzione, il fotografo con la F maiuscola.

Osvaldo Ciotti

Aveva 74 anni, ma, nonostante la possibilità di godersi la pensione, continuava ad amare il proprio mestiere e non riusciva a starne lontano. Gli acciacchi e l'età in questi ultimi anni lo avevano colpito duramente, ma lui non mollava, uomo di altri tempi, continuava ad essere il classico giornalista fotografo, che forniva le notizie al proprio giornale e i suoi collaboratori. Oggi ha però infine perduto la sua battaglia con la malattia: è mancato stamane in rianimazione al policlinico San Martino, dopo un secondo intervento d'urgenza che non si è rivelato sufficiente a salvarlo.

La sua carriera è stata incredibile. Ha iniziato con papà Alvaro, nel laboratorio storico di fotografia in piazza Colombo, portato poi avanti dalla mamma Nini Schiaffino, dopo la sua morte. Ha frequentato la scuola di Cesare Correnti di Milano, con la gavetta iniziata a 15 anni. Milano all'epoca era la fucina dei paparazzi, lì c'era la bella vita e si viveva di scoop. Ha viaggiato molto e poi nel ‘67 ha aperto lo studio a Milano, dove si è dedicato con passione al mestiere di cui si è innamorato col tempo, come amava sottolineare spesso, sino al rientro nel 1973, nel negozio di famiglia al porto. A Milano ha lavorato con Gianni Brera, Silvano Maggi e poi 80 testate internazionali e riviste come Panorama, l'Espresso, Arianna, Amica, Eva, Vogue, la Tv, in Rai.

A Camogli nessuno dimentica la storica immagine di Burton e la Taylor che passeggiano in piazza Colombo, servizio inedito. Ultimamente collaborava col quotidiano Secolo XIX e si è occupato anche dei servizi sportivi, grande appassionato di pallanuoto e calcio. Nel 2013: i 50 anni di professione, ma non era stanco, lui che, senza mai vantarsi, si definiva: "un fotografo da marciapiede". Abitava al Boschetto, volto noto e tanto amato, non solo in paese, ma anche a Recco e in tutto il Golfo Paradiso. Il mese prossimo avrebbe compiuto 75 anni.

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