Terreni, scatta la petizione a Rezzoaglio

Raccolta firme contro la delibera comunale che coinvolge aree che, rivendicano gli abitanti, sarebbero private: a dar loro manforte atti notarili vecchi anche di secoli

Terreni, scatta la petizione a Rezzoaglio
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Non demordono gli abitanti di Rezzoaglio che stanno lottando per non farsi portare via i terreni dal Comune.

La delibera sui terreni a Rezzoaglio

Il 3 novembre è stata pubblicata una delibera in cui, il Comune dichiara di aver approvato il Regolamento per gli usi civici sui terreni di proprietà comunale, individuati e descritti negli elenchi agli atti presso il commissariato per il riordinamento degli Usi civici di Torino e presso l'Archivio regionale in materia di usi civici di Torino.

In poche parole il Comune concede, a titolo oneroso, l'uso civico dei pascoli e relative strutture di pertinenza, per un periodo non superiore a cinque anni secondo le procedure, modalità, condizioni stabilite dallo stesso. Ecco che infatti, la delibera di giunta dell’altro venerdì approvava le tariffe: 15 euro a ettaro per i residenti e 60 per i non residenti». Eppure in quelle sessantasei pagine di allegati, sono finiti, oltre agli usi civici, anche le comunanze agrarie. Alcuni paesi infatti, possiedono dei terreni.

I residenti sono comproprietari a tutti gli effetti che si sono visti comparire sotto al naso questo avviso: «I cittadini aventi diritto, interessati ad ottenere l'assegnazione in concessione di terreni gravati da uso civico per l'esercizio del pascolo, sono invitati a far pervenire le proprie manifestazioni di interesse presentando apposita istanza».

In questi giorni alcuni residenti stanno bussando di casa in casa per raccogliere firme contro la decisione comunale, ma prima di presentare questo ricorso indirizzato a sindaco e assessore, si sono documentati: «I sottoscritti comproprietari della Comunanza agraria delle frazioni di Cerisola, Rocca,Villanoce, presa visione della deliberazione indicata in oggetto nel cui allegato elenco di beni, che il Comune intende gestire e che fa parte integrante della delibera, risulta presente (forse per errore?) anche la Comunanza agraria di proprietà delle predette località.

Gli atti sui terreni

«E’ doveroso pertanto da parte nostra far presente che trattasi di proprietà privata assegnata alle tre frazioni da tempo immemorabile». Ecco allora le visure catastali supportate da: copia atto del 1452 del notaio Malaspina; copia atto 26/09/1817 del notaio Cella; copia atto del 08/06/1824 del notaio Castiglioni; copia atto del 29/06/1824 del notaio Castiglioni; copia atto del 04/09/1844 del notaio Maschio; sentenza del 07/02/1896 della Corte d’Appello di Casale; copia atto del 22/02/1914 del notaio Razzetti. «Pare pertanto chiaro ed evidente che si tratta di una proprietà privata indivisa e non, come erroneamente riportato nell’allegato alla delibera, di proprietà comunale». Ora la palla ripassa al Comune e forse, si riuscirà a svelare l’arcano.

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