Sistema di videosorveglianza, il Comune prevede nuovi investimenti in città

Sistema di videosorveglianza cittadino, dalle 205 telecamere attuali, l’obiettivo è di averne 234; le nuove serviranno prevalentemente per controllare le vie d’accesso

Sistema di videosorveglianza, il Comune prevede nuovi investimenti in città
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Nuovi investimenti sul sistema di videosorveglianza della città. Realizzato nel 2008, sotto la Giunta guidata dall’allora sindaco Vittorio Agostino, della quale faceva parte l’attuale primo cittadino Marco Di Capua ricoprendo il ruolo di assessore al bilancio e alle finanze, nel corso degli anni Chiavari conta oltre 200 telecamere. Di queste una quindicina sono adibite alla lettura delle targhe dei veicoli. Oggi, dieci anni dopo, il sistema di video sorveglianza verrà ampliato. Dalle 205 attuali a 234 telecamere, che serviranno prevalentemente per controllare le vie di accesso della città.

Sistema di videosorveglianza, obiettivo quota 234 telecamere

Ad annunciarlo il sindaco Di Capua: «Il numero delle telecamere sarà incrementato soprattutto nei quartieri fuori dal centro storico ed in colmata a mare; tutte con fibra ottica per sfruttare tutte le potenzialità delle telecamere – ha dichiarato -. Nei mesi scorsi, grazie alla firma del Patto per la Sicurezza insieme al Prefetto di Genova Fiamma Spena, Palazzo Bianco ha partecipato al bando del Ministero dell’Interno per il potenziamento del sistema di video sorveglianza. Il progetto preliminare, fatto dalla ditta Bime di Genova, prevede l’importo di 920mila euro iva compresa». Con la somma, nei prossimi mesi potranno essere installate nuove telecamere in Colmata a mare e soprattutto nelle frazioni, da Sant’Andrea di Rovereto a Caperana, da Ri Alto a Maxena e Campodonico.

Con l’ampliamento del sistema di videosorveglianza, estesa anche la fibra ottica e il wi-fi.

«Tutte le telecamere installate rilasciano il segnale wi-fi – ha concluso il sindaco -. In questo progetto, l’amministrazione comunale si è impegnata con il Ministero dell’Interno a cofinanziarlo per il 35%, chiedendo allo Stato il 65% della somma, circa 600 mila euro». Entro la fine di agosto il Prefetto presenterà la documentazione al Ministero.

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