Ripristinato uno storico uliveto a Santa Giulia grazie ad alcuni ragazzi extracomunitari

Dalla Cooperativa di Mezzanego grazie al progetto di agricoltura sociale Terra Madre

Ripristinato uno storico uliveto a Santa Giulia grazie ad alcuni ragazzi extracomunitari
Pubblicato:
Aggiornato:

Da Mezzanego a Santa Giulia nel segno del territorio. Dopo un lungo e faticoso percorso, un uliveto di Santa Giulia diventa una perla del Tigullio. La Cooperativa agricola rurale di Isola di Borgonovo (Mezzanego) ha completato finalmente il recupero.

Un progetto di agricoltura sociale al quale hanno partecipato diversi ragazzi extracomunitari

Il tutto non e’ stato  cosa facile o indolore, ma il buon senso e la voglia di lavorare ha fatto la sua parte. Il merito deve essere ascritto al progetto Terra Madre di agricoltura sociale, dove la Cooperativa ha partecipato attivamente, che ha permesso di completare il recupero di circa 13mila m2 di uliveti abbandonati. L’aiuto dei ragazzi extracomunitari coinvolti nell’iniziativa e’ stato indispensabile. Il progetto sociale, basato sul recupero ed inserimento di persone “svantaggiate”, e’ stato un successo. Merito dei volonterosi ragazzi della Comunità di San Benedetto del Porto di Genova tanto cara a don Andrea Gallo.

Uliveto recuperato a Santa Giulia: «Adesso non fermiamoci»

Uno degli uliveti recuperati è localizzato nel comune di Lavagna, località Santa Giulia. La Cooperativa è riuscita nel ripristino di questo uliveto anche grazie all'adesione all’iniziativa “Adotta un Ulivo”. Chi ha partecipato ha ricevuto: un attestato d’adozione con il nome che simbolicamente ha scelto per l'olivo e una bottiglia di olio extra vergine prodotta dal frantoio di Mezzanego.

«Non fermiamoci adesso – spiega il presidente Mario Dodici – questo deve essere un inizio e non la fine, il nostro territorio è stato trascurato ed abusato da troppo tempo ed ora ha bisogno di aiuto». Il presidente evidenzia la grande percentuale di uliveti e noccioleti troppo frettolosamente abbandonati nel secolo scorso per molteplici ragioni. I prodotti di queste colture sono unici al mondo per le loro qualità e caratteristiche.

La salvaguardia del territorio non e solo un diritto ma un dovere che ci deve vedere in prima linea. «Queste colture hanno aiutato generazione ad arrivare dove siamo noi adesso – conclude Dodici - quindi consideriamo e rispettiamo quello che è stato fatto, la Cooperativa non perde tempo, ogni giorno ci dedichiamo con entusiasmo in quello che crediamo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti».

Seguici sui nostri canali