Rapallo, il robot che pulisce i mari

I sei inventori rapallesi partecipano ai mondiali e alla "Maker Faire"

Rapallo, il robot che pulisce i mari
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Uno spazio espositivo gratuito e la possibilità di mostrare, a un vasto pubblico, la loro idea di futuro. Un’altra grande opportunità per Giorgio BernardiniAlberto ConteTommaso Pavletic e Luca De Ponti, i giovani inventori rapallesi che, dal 18 al 20 ottobre, sono protagonisti alla “Maker Faire – The European Edition”, la fiera romana che punta a valorizzare e promuovere le attività di ricerca e innovazione di centinaia di progettisti di tutta Italia e non solo.

Il progetto

Riflettori accesi dunque, ancora una volta, su Hydrocarbot, l’innovativo robot in grado di recuperare le sostanze oleose disperse sulla superficie dell’acqua, concepito all’indomani della terribile mareggiata che, lo scorso anno, ha sconquassato il Tigullio. Un’idea geniale, concepita tra le mura del Liceti e trasformata - con l’ausilio del professor Giovanni Dodero - nel prototipo funzionante che li ha condotti dritti dritti al trionfo nelle Olimpiadi di Robotica 2019 promosse dal Miur. Nei mesi scorsi, il progetto ha visto l’inserimento di due ragazze, sempre del Liceti: Matilde Avanzino e Giorgia Boitano. E con loro nuova linfa e ambizioni, come quella di realizzare una flotta di Hydrocarbot da testare sul campo, in un vero bacino portuale, e un modello di maggior stazza in grado di operare anche in mare aperto. Per farlo, però, occorrono innumerevoli studi e risorse economiche, ma i sei talentuosi ricercatori non si sono persi d’animo e hanno avviato una capillare raccolta fondi: sia sul loro sito www.hydrocarbot.eu che nelle piazze del Tigullio (e non solo). Nel fine settimana hanno preso parte alla festa della montagna di Fabbrica Curone (nel Tortonese) dove sono stati premiati dal sindaco Roberto Diantoni che ha voluto aderire alla raccolta. A sostenere i ragazzi, a Fabbrica Curone, anche il vicesindaco rapallese Pier Giorgio Brigati. Sorge tuttavia un interrogativo che lanciamo provocatoriamente: il Comune non potrebbe fare di più per sostenere i “suoi” ragazzi? Potrebbe organizzare una sperimentazione pratica sul campo o investire economicamente (come partner istituzionale) in un progetto che, se avrà successo, porterà il nome di Rapallo in tutto il mondo? Nel frattempo, per i sei studenti, si profilano preziose opportunità: la vetrina romana dove (glielo auguriamo) potrebbero persino captare qualche investitore e un volo per Dubai dove, dal 24 al 27 ottobre, metteranno in mostra il loro talento ai campionati mondiali di robotica del First Global Challenge.

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