Meno vincoli per le sagre sulla sicurezza, ma il cerino resta ai sindaci

L’argomento era stato molto dibattuto al convegno dei Piccoli Comuni

Meno vincoli per le sagre sulla sicurezza, ma il cerino resta ai sindaci
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L’argomento è di quelli bipartisan che non possono ascriversi né al centrodestra né al centrosinistra, ma soltanto alla logica del buonsenso. Durante il convegno sui Piccoli Comuni organizzato dall’ANCI a Vimorone (BI) il 13 luglio, era stato sollevato da molti amministratori locali di entrambi gli schiarimenti. «Sagre e feste sono un patrimonio del territorio e portano molti turisti, le ferree norme sulla sicurezza introdotte lo scorso anno rischiano di comprometterne una buona parte».

Opinione largamente condivisa dal consigliere regionale Giovanni Boitano, presente al convegno, uno che di sagre se ne intende. A seguire tutte le direttive potrebbero esserci persino problemi per la Giornata dell’Emigrante che si svolge a giugno nella pacifica piazza di Favale.

La responsabilità resta sempre in capo ai sindaci

Ora è arrivata la circolare del 18 luglio emanata dal Ministero dell’Interno che contiene le nuove linee guida sul contenimento del rischio in manifestazioni con peculiari condizioni di criticità. Si tiene conto della tipologia della manifestazione, della conformazione del luogo e del numero e delle caratteristiche dei partecipanti. Rispetto al passato è un passo avanti, anche se la responsabilità resta sempre in capo ai sindaci che avranno più libertà nel valutare  se una manifestazione presenta caratteristiche di rischio o meno.
«Una buona notizia per tante località del Tigullio e dell’entroterra – spiega Boitano – dove alcune feste a seguito di norme troppo rigide sono già state annullate, alcuni parametri in materia di antincendio e gestione dell’emergenza per i piccoli Comuni erano praticamente inattuabili se non a fronte di costi esorbitanti».

Certo, c’è chi continua a lamentarsi e auspica ulteriori provvedimenti, soprattutto per cercare di ridurre le spese. Capitolo a parte le prescrizioni delle Asl, sempre più severe, per quanto riguarda la somministrazione di cibi e bevande.

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