La mareggiata mette in ginocchio anche l'itticoltura del Tigullio

Andate probabilmente perdute oltre 400 tonnellate di pesce d'allevamento dalle vasche della ditta Aqua a Lavagna: un danno milionario per il settore

La mareggiata mette in ginocchio anche l'itticoltura del Tigullio
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Non ci sono ancora numeri precisi ed ufficiali: le stime variano un poco da fonte a fonte sulla stampa locale, e le condizioni del mare non hanno ancora permesso una verifica totale di tutti gli impianti, ma lo scenario sostanziale è univoco: un colpo da KO per Aqua, l'azienda di itticoltura di Lavagna, ed unica nel Tigullio.

Aqua, perduti i pesci degli impianti di itticoltura a Lavagna

La violenza delle onde della scorsa mareggiata, infatti, avrebbe causato la fuoriuscita dei pesci allevati negli impianti al largo di Lavagna. Sebbene le vasche di allevamento fossero state - come di norma - preventivamente affondate per evitare danni, la magnitudo del fenomeno è stata incontrollabile. Si parla di quasi mezzo migliaio di tonnellate di pesce, fra orate e branzini sui centomila esemplari, che sarebbero stati liberati in mare. Un danno economico per la ditta Aqua da quasi 5 milioni di euro, subito, più le perdite che deriverebbero dalla necessità di ripartire da zero e, dunque, l'impossibilità di avere nuovi pesci allevati da vendere prima di due anni, il tempo richiesto per il raggiungimento della maturità.

Dopo la tragica morte sul lavoro di Vincenzo Anselmi, comandante di una delle chiatte di Aqua, a dicembre dello scorso anno, dunque, un altro macigno cade su Aqua e sull'itticoltura del Tigullio, macigno di sotto al quale rialzarsi potrebbe essere a dir poco difficile.

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