Immobili: prezzi a picco anche nel Levante

Prezzi delle case esistenti calati di quasi il 23% dal 2010, Confedilizia: «I risparmi degli italiani vanno in fumo e la politica continua a girarsi dall’altra parte»

Immobili: prezzi a picco anche nel Levante
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Dati ISTAT, Confedilizia: mercato immobiliare a picco anche nel Levante e nel Tigullio.

Mercato immobiliare, prezzi a picco

Crolla il mercato immobiliare in tutta Italia e crolla anche e soprattutto a Genova e in provincia. Così denuncia la Confedilizia nazionale e Ape-Confedilizia Genova con il suo presidente Vincenzo Nasini: «Alla luce di queste notizie è il caso di rammentare a chi ci governa che se errare è umano, perseverare è diabolico e insistere nella perseveranza è delittuoso verso i proprietari di casa e verso il Paese. Il crollo del valore del patrimonio immobiliare causato da queste politiche fiscali folli provoca danni enormi di gran lunga superiori a quelli asseritamente causati dall'aumento dello spread con cui le opposizioni, l'Europa, certa stampa e certe emittenti di parte ci martellano il cervello ogni giorno».

Il crollo non risparmia neppure il mercato delle seconde case e le prime case del Levante, Tigullio e Golfo Paradiso in particolare. Nasini si associa a quanto dichiarato oggi dal presidente nazionale Giorgio Spaziani Testa: «I nuovi dati dell’Istat registrano ancora una volta lo stato di crisi senza precedenti del mercato immobiliare. Nell’ultimo anno, i prezzi delle abitazioni esistenti sono diminuiti di un ulteriore 1,3%. Dal 2010 – appena prima dell’introduzione dell’Imu – la riduzione è pari, secondo l’Istat, al 22,9%. E a questi numeri vanno sempre aggiunti quelli dell’infinito patrimonio di immobili privi di qualsiasi valore perché nessuno li vuole acquistare o prendere in affitto. I risparmi degli italiani vanno in fumo e la politica continua a girarsi dall’altra parte. Anzi, la legge di bilancio ha addirittura concesso ai Comuni – per la prima volta dopo tre anni – la libertà di aumentare ancora le aliquote della già folle patrimoniale sugli immobili rappresentata dai 21 miliardi di euro annui di Imu e Tasi (per un totale di 150 miliardi dal 2012 a oggi). Evidentemente, in Italia ci sono forme di risparmio meno degne di tutela di altre. Ma a rimetterci è il Paese intero».

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