Dopo i sopralluoghi al Castagno, ora arriva la minacciosa ordinanza del sindaco

A Tribogna situazione caotica: la residenza protetta rischia la chiusura

Dopo i sopralluoghi al Castagno, ora arriva la minacciosa ordinanza del sindaco
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Ha persino rischiato di chiudere per mancanza del medico di servizio la residenza protetta del “Castagno” e alla fine il sindaco Marina Garbarino ha dovuto emettere una perentoria e minacciosa ordinanza per porre rimedio alle lacune evidenziate dai sopralluoghi.

Il Comune da tempo deve ricevere diverse mensilità di affitto arretrato

Da tempo i problemi con il gestore, la Cooperativa Agorà di Arezzo che con il passare degli anni ha subito diverse trasformazioni societarie, sono numerosi. Alcuni riguardano il Comune, deve ricevere diverse mensilità di affitto arretrato, altri il personale. Il ritardo del pagamento degli stipendi, comporta dimissioni a raffica e un continuo turnover delle maestranze con conseguente disagio e malumore da parte dei pazienti. Il Comune ha sempre informato la Asl 4, competente per territorio, delle numerose lamentele dei parenti degli ospiti presenti all’interno della struttura. Chi paga ogni mese una cospicua retta giustamente vuole ricevere un servizio adeguato.

Le ultime ispezioni hanno evidenziato una situazione non certo edificante

Le ultime ispezioni effettuate a fine maggio, da parte del comando carabinieri Nas di Genova, dell'Ispettorato del lavoro e del Sistema sanitario regionale hanno evidenziato una situazione non certo edificante. Diversi i rilievi effettuati a cominciare dalla carenza del personale. All'interno della struttura posta su tre livelli sono ospitate complessivamente 18 persone, di cui 14 non autosufficienti totali.

E' stata rilevata anche la mancanza di un responsabile sanitario

Uno stato di fatto che richiede maggiore e continua presenza, inoltre è stata rilevata la mancanza di un responsabile sanitario a seguito delle dismissioni del precedente medico.

Insomma, come previsto dalla legge regionale che regola l'accreditamento delle strutture sociosanitarie, si rischia la chiusura. Provvedimento che comporterebbe gravi problematiche per le persone ricoverate e per i parenti.

Un fatto certo, di questo passo non si può andare avanti. Le problematiche in atto si protraggono ormai da troppo tempo, basti pensare che diversi dipendenti che si sono licenziati devono ancora ricevere mensilità arretrate e la liquidazione.

Commenti
MARIO CASCIO

la rp non è da chiudere, è la coop. che deve essere sbattuta fuori, come si fa ad affidare la gestione ad agorà con tutte le azioni legali che gli stanno piombando addosso ? uno che ci ha lavorato.

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