Depuratore di Portobello, Sestri deve pagare 2,7 milioni di indennizzo

Ghio annuncia il ricorso in appello e comunque promette: «Non peseranno sulle tasche dei cittadini»

Depuratore di Portobello, Sestri deve pagare 2,7 milioni di indennizzo
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È stato approvato ieri sera dal Consiglio Comunale di Sestri Levante il debito fuori bilancio utile a definire il quadro delle coperture di bilancio relative a quanto disposto dalla sentenza di primo grado del Tribunale di Genova in merito al contenzioso con i proprietari di allora delle aree in cui venne collocato il depuratore a Portobello, che ha definito l'ammontare degli indennizzi dovuti in oltre 2milioni e 700mila euro.

Depuratore di Portobello, Sestri deve pagare 2,7 milioni di indennizzo

La vicenda ha avuto un percorso giudiziario molto lungo e articolato, iniziato nel 1982, che negli anni ha visto diverse pronunce. Nel 2000 infatti una parte della vertenza era stata definita con un accordo che ha stabilito un punto fermo sulla questione patrimoniale, definendo il Comune di Sestri Levante quale proprietario dell’area sede del depuratore, accrescendo quindi il patrimonio comunale. Tale accordo però non aveva dato indicazioni sulla richiesta di indennizzo. Nel 2015 i vecchi proprietari hanno fatto istanza di prosecuzione del percorso giudiziario, che è arrivato nel 2019 alla sentenza di primo grado.

«L’indennizzo definito dalla sentenza di primo grado costituisce senza dubbio una cifra molto importante che grava sul bilancio comunale, che verrà coperta, per la parte di spesa corrente, attraverso gli accantonamenti che negli anni passati il Comune ha stanziato a questo scopo», spiega in una nota stampa l'Amministrazione Comunale di Sestri Levante, che continua: «La parte di spesa in conto capitale verrà invece coperta attraverso un mutuo trentennale la cui rata di ammortamento verrà pagata senza penalizzare i servizi ai cittadini ma grazie ad alcune azioni virtuose che il Comune ha messo in atto, con un percorso di rinegoziazione dei mutui e con la nuova gestione del sistema della sosta cittadina che ha permesso di ridurre i costi di gestione e aumentare gli incassi».

Una situazione comunque delicata su cui interviene personalmente anche il sindaco Valentina Ghio: «Sicuramente si tratta di una sentenza che ha un impatto grande per l’Amministrazione, che oggi si trova a fare i conti con una vicenda iniziata quarant’anni fa. Abbiamo comunque attivato tutte le pratiche del caso per non rendere troppo gravose le ripercussioni sul Bilancio comunale, pensando, come prima cosa, alla preservazione dei servizi ai cittadini. Nel frattempo abbiamo già affidato l’incarico per il ricorso in appello, che auspichiamo porterà a una riduzione dell’indennizzo».

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