Croce Rossa di Gattorna, caduto nel vuoto l'appello dei sindaci Trossarello, Garbarino e Sudermania

Se la popolazione di Moconesi, Tribogna e Neirone non ha risposto all'appello dei tre sindaci Gabriele Trossarello, Marina Garbarino e Stefano Sudermania che nella serata di venerdì 13 aprile avevano fissato un incontro per sensibilizzare la popolazione ad aiutare il Comitato della Croce Rossa di Gattorna, un motivo dovrà pur esserci. A chiederselo dovrebbe essere soprattutto Vincenzo Panzarella da tempo nel ruolo di presidente che, ormai da diversi anni, fatica nel reperire militi. All'incontro svoltosi in municipio in sostanza erano presenti in buona parte gli attuali componenti del Comitato, segno tangibile che tra i cittadini in pochi erano disposti a tirarsi su le maniche per aiutare la storica istituzione un tempo onore e vanto di Gattorna.

Mancano volontari e soldi

Un vero peccato, in quanto la Cri e Gattorna sono legati in modo imprescindibile da oltre sessant’anni. La situazione economica non è delle migliori, un piccolo disavanzo, si parla di circa 15mila euro, ma il problema reale resta la mancanza di volontari, linfa vitale per ogni pubblica assistenza. La mancanza di adesione non ha scoraggiato Panzarella deciso ad andare avanti onde evitare la chiusura. Nel caso il Comitato dovesse abbassare le serrande, l'immobile di proprietà della Croce Rossa Italiana, finirebbe per essere venduto o affittato. Chissà, la Croce Rossa potrebbe persino decidere di mettere i locali a disposizione dei richiedenti asilo politico.

I migranti potrebbero essere la salvezza

Ecco allora la felice intuizione: a fare il prossimo corso per volontari saranno i migranti attualmente presenti a Serra (Cicagna) e Lagomarsino (Lumarzo) nei due alloggi affittati dalla Cooperativa Lanzo del Vasto di Genova. A Gattorna,tutto sommato, meglio averli come militi che inquilini.