Corone ai caduti della Repubblica Sociale, pronta a riesplodere la polemica a Rapallo

Anpi, associazioni e movimenti politici pronti a tornare in piazza contro la commemorazione "in forma privata" dell'Amministrazione

Corone ai caduti della Repubblica Sociale, pronta a riesplodere la polemica a Rapallo
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In un comunicato congiunto, l'ANPI di Santa Margherita Ligure-Portofino, e le associazioni e movimenti politici Articolo Uno, Libera Rapallo, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Democratico, Partito della Rifondazione Comunista, Rapallo in Comune e Verdi Tigullio tornano a puntare il dito nei confronti dell'ormai tradizionale deposizione di corone d'alloro, in occasione del 4 novembre, anche alla lapide dedicata ai caduti della Repubblica Sociale. Riportiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dall'ANPI.

Corone ai caduti della Repubblica Sociale

"Anche quest’anno l’Amministrazione comunale di Rapallo, per la ricorrenza del 4 Novembre, deporrà una corona d’alloro sulla lapide che ricorda la Repubblica Sociale, in una “forma privata” che non è, nei fatti, tale. Sono tanti i crimini che commisero i protagonisti di questa orribile pagina di Storia del nostro Paese; solo per fare alcuni tristi esempi, nei mesi scorsi sono state commemorate due terribili stragi di civili, Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto, eccidi nei quali furono complici coloro che il Comune di Rapallo omaggia ogni anno. Ricordiamo anche la complicità attiva nella persecuzione degli ebrei italiani con le parole tratte dall'intervento del Dr. Giuseppe Momigliano, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Genova (Sinagoga di Genova, 5 novembre 2018, Marcia della Memoria).

Chi fu responsabile direttamente dell’orrore? Chi lo condivise combattendo per quella parte; confondendo quella che poteva essere fedeltà alla Patria con il sostegno, consapevole, ad un regime spietato che si prefiggeva di cancellare il valore della vita e della dignità dell’Uomo. Chi cercò di rimanere in disparte, senza prendere posizione. Chi, invece, aiutò gli Ebrei perseguitati? Chi combatté per la Libertà. In maniera emblematica questo luogo ci riporta la memoria di queste diverse identità. Da un lato: le SS che conducono l’azione, le milizie fasciste, l’interprete collaborazionista dei tedeschi. Dall’altro: quella coraggiosa signora, romana, che con ripetuti segnali riuscì ad allontanare alcuni Ebrei che stavano per cadere in trappola. La via dove ci troviamo, dove si trova questa Sinagoga, è stata intestata dopo la guerra alla memoria di Giovanni Bertora, tipografo. Collaborava con i Partigiani stampando il giornale clandestino “Italia Libera”. Fu trucidato il 14 gennaio 1944 al Forte di S. Martino insieme ad altri Combattenti per la Libertà. E’ anche per il loro sacrificio che noi, oggi, possiamo essere qua; e non lo dimentichiamo. Ricordiamo che la Comunità Ebraica di Genova poté in qualche modo riprendere una nuova vita grazie ai superstiti; a coloro che si erano salvati anche grazie ad iniziative di generosa solidarietà e rischiosa accoglienza. Ricordiamo le case, le chiese, i villaggi dove trovarono rifugio. In altri casi, però, le stesse vie serbano nascosta memoria di vergognosi gesti di prezzolata delazione che costarono la vita a molti Ebrei.

Ci chiediamo se i rappresentanti delle Istituzioni che nella ricorrenza del 4 Novembre omaggiano la Repubblica Sociale, cioè i persecutori degli Ebrei, saranno gli stessi che tra poco tempo commemoreranno la Shoah. L’Italia è una Repubblica antifascista, come antifascista è la sua Costituzione, forse occorre ricordarlo al Sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco che ogni anno si giustifica dicendo di seguire un cerimoniale consolidato già ben prima della sua elezione. Gli errori si possono anche correggere; se si è sempre fatto così, si può anche iniziare a non farlo più. Basta volerlo. Lunedì 4 novembre, alle ore 18, ci ritroveremo in corso Cristoforo Colombo, presso il Monumento ai Partigiani, per un omaggio e un momento di riflessione. Sarà presente il Presidente ANPI Provinciale Genova Massimo Bisca".

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