Caso gatti: «Borzonasca non è violenta»

Mici maltrattati e impiccati: la Leidaa chiarisce la sua posizione e invita i cittadini a collaborare

Caso gatti: «Borzonasca non è violenta»
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I gatti di Borzonasca fanno discutere ed ora arriva un chiarimento che mette definitivamente i puntini sulle i. «La Leidaa(Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente), riguardo ai fatti di Borzonasca, intende chiarire che quello di cui si occupa non è un gattile, ma un rifugio per i gatti randagi delle colonie feline, mentre la notizia data dai giornali nei giorni scorsi, riguarda una denuncia per l'allevamento e vendita di gatti illegale, e non ha nulla che fare con la nostra associazione», così il presidente Pietro Burzi intende chiarire la posizione della Leidaa.

Caso gatti: «Borzonasca non è violenta»

Durante le settimane scorse il Nuovo Levante ha pubblicato una lettera scritta da Giovanna Rezzoagli Ganci e Saba Wessin indirizzata al ministro Sergio Costa per denunciare l’impiccagione e maltrattamenti ai danni di felini. «La Leidaa è presente a Borzonasca con una sua sezione - spiega Burzi - , e da oltre un anno si occupa in maniera pratica e tangibile della colonia felina, con un contributo in cibo, ecc. , riguardo alle violenze nei confronti dei gatti, non abbiamo scritto a nessuno, ma abbiamo fatto l'unica cosa che riteniamo utile, una denuncia alle Forze dell'Ordine anche con i nomi dei sospetti. Attenzione a non pensare alla cittadina di Borzonasca come violenta, si tratta solo di un paio di balordi, oltre 150 persone hanno firmato la petizione contro i violenti e la sezione della Leidaa è numerosa, indice che la grande maggioranza degli abitanti è a difesa degli animali a partire dal Sindaco che ringraziamo per la collaborazione, sua e del nostro responsabile, il Consigliere Comunale Giannetto Mortola».

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