Camogli, un anno senza Osvaldo Ciotti

Il fotografo più amato di Camogli è scomparso il 17 marzo 2018, un mese prima dei 75 anni

Camogli, un anno senza Osvaldo Ciotti
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Il borgo non dimentica ‘Ciotti’. L’amato fotografo camoglino se ne andava un anno fa, sabato 17 marzo. Aveva quasi 75 anni.

Il ricordo commosso di alcuni dei suoi amici: don Marra, Tina, Riccardo e Armando

Benvoluto e stimato in tutto il Golfo Paradiso, Osvaldo Ciotti non si è mai vantato della brillante carriera milanese, prima del rientro al borgo. Commoventi, a un anno dall’addio, i ricordi di alcuni amici.

"Non dimenticherò mai la sua disponibilità – dice don Franco Marra rettore del Santuario del Boschetto, che ne ha celebrato il rito funebre, lunedì 19 marzo – era sempre pronto ad aiutarmi, anche con le pubblicazioni del nostro Bollettino e partecipava volentieri agli eventi della nostra comunità".

Tina Leali Rizzi è un’amica d’infanzia:

"Siamo cresciuti insieme – racconta - perché ho 6 mesi più di lui, lo conosco da una vita. Abitavamo vicino e sua mamma Ninni, ci controllava da piccolini, davanti al negozio di fotografia del suo papà Alvaro. Giocavamo insieme, facevamo le corse in triciclo in piazza Colombo. Le nostre famiglie erano molto amiche, perché la nonna paterna stava sopra di me e quella materna in piazza Colombo. La passione per la fotografia gliel'ha trasmessa il papà e quando è tornato dopo l'esperienza a Milano, siamo diventati anche collaboratori, ma soprattutto l’amicizia. Era riservato, sembrava scontroso, ma era gradevole, sensibile e capace di condividere le proprie emozioni. L'ho sempre ammirato per la sua professionalità e precisione. Uomo onesto e sincero, Osvaldo è la memoria di questo paese e tutta la storia della mia famiglia l'ha immortalata lui, compreso il battesimo di mio fratello: li c'è anche il piccolo Osvaldo che a tutti i costi ha voluto fare la foto con noi, regalandomi questo bellissimo ricordo di famiglia".

Osvaldo era come un fratello.

"Questo ho perso un anno fa – riferisce Riccardo Buelli - mi ha sempre consigliato e non solo riguardo la fotografia, ma in tutto: per me era un fratello maggiore".

Un vuoto, nella vita di tanti.

"Mi manca molto, me lo tengo dentro – dice Armando Grilli - non c'è giorno in cui non mi venga in mente. Sono tante le esperienze insieme, come il viaggio a Salerno, per un suo servizio fotografico: una settimana di risate. Era solare, forse un po' burbero, ma sempre disponibile. Ci vedevamo spesso: mi ha dato consigli importanti, soprattutto riguardo la mia attività di arbitro di pallanuoto. Lui mi ha incoraggiato nel momento in cui volevo mollare. E’ stato fautore della mia carriera: seguendo il suo consiglio sono arrivato ad arbitrare in serie A. Ho perso un fratello e spero tanto di rivederlo un giorno".

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