Camogli, due palme su tre sono divorate dal punteruolo rosso

Oggi un nuovo taglio nei giardini Valle, le palme vengono sostituite con piante locali: segno di resa

Camogli, due palme su tre sono divorate dal punteruolo rosso
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A Camogli il punteruolo rosso sta vincendo la guerra: 41 palme su 60 sono infestate, oggi un nuovo taglio.

Camogli verso l'addio alle sue palme: il parassita è inarrestabile

Questa mattina un'altra palma, nei giardini Valle, viene tagliata: a segnarne il destino l'infestazione del punteruolo rosso, parassita che sta mietendo vittime ormai anche in buona parte del Levante ligure e in particolare proprio a Camogli. Lo scenario desolante lo ha dato, intervistato sulle pagine del Secolo XIX di stamane, l'agronomo del Comune Fabio Pozzo: tra piante pubbliche e private sono 41 gli esemplari colpiti dal parassita, su un totale di circa 60.

Pozzo ha spiegato come l'infestazione si sia manifestata improvvisamente in tutta la sua estensione, rendendo vani gran parte dei possibili interventi. I trattamenti fitosanitari sulle piante malate hanno una bassa percentuale di successo - ed un costo elevato - e alle "docce" pesticide preventive si è preferito rinunciare perché, ha spiegato l'agronomo, oltre all'insetto asiatico si sarebbero uccisi anche tutti gli altri insetti, compresi quelli utili all'ecosistema del verde cittadino.

Ciascun Comune colpito, da Recco a Moneglia, ha reagito in modo differente all'emergenza: in quest'ultima, ad esempio, appena individuato l'inizio dell'infestazione su tre palme, l'Amministrazione ha disposto invece una massiccia campagna di contenimento, prevenzione e informazione che - almeno sinora - sembra poter essere in grado di arrestare il fenomeno, anche in quanto, in questo caso, si è individuato precocemente. Ma soluzioni certe e definitive non ce ne sono, e il futuro delle palme della Riviera, sul lungo termine, sembra essere segnato. Lo appare senza grandi vie d'uscita in particolare proprio quello camogliese che, con un'infestazione di tale portata, sembra destinato a dover dire addio alle sue palme. Non a caso, la disposizione dell'Amministrazione è quella di sostituire gli esemplari tagliati con altre piante locali, autoctone del territorio ligure e dunque non soggette all'infestazione.

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