AngavaL: «I conti di Lavagna non tornano»

«Ancora una volta ci rammarichiamo del fatto che a pagare i debiti contratti dal Comune di Lavagna nel corso dei decenni saranno gli incolpevoli Cittadini di Lavagna»

AngavaL: «I conti di Lavagna non tornano»
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Comune di Lavagna condannato a pagare oltre un milione di euro alla società Porto di Lavagna: Andrea Giorgi di angavaL interviene sul caso, preoccupato per i conti, già in crisi, delle casse pubbliche comunali. Il presidente del gruppo civico non entra nel merito della questione giudiziaria individuale, ma si sofferma «con grande amarezza, sulla situazione contabile del Comune di Lavagna: il piano di risanamento finanziario (che doveva portare all’azzeramento dei debiti nell’arco di un decennio) approvato dalla Commissione Straordinaria del Comune di Lavagna non è stato, invece, approvato dalla Corte dei Conti». L'indebitamento del Comune lavagnese, spiega Giorgi, è continuato a salire man mano che nuovi ammanchi sono emersi nell'arco degli ultimi mesi, scoperti proprio dalla Commissione Straordinaria. Il problema sottolineato dal presidente di angavaL è che «le coperture che vengono oggi proposte dal Comune di Lavagna derivano, in gran parte, da un inasprimento della leva fiscale». Secondo Giorgi Lavagna ha molte risorse, non sfruttate, che potrebbero permettere di entrate che derivino dal turismo e dalla valorizzazione di territorio e paesaggio, ma, allo stato attuale, la previsione è quella del  «rammarico per il fatto che a pagare i debiti contratti dal Comune di Lavagna nel corso dei decenni saranno gli incolpevoli Cittadini di Lavagna».

Commenti
Ilaria

Le mie orecchie hanno udito verità inenarrabili su molti “cittadini conosciuti” di Lavagna, molti di questi occupano posti pubblici o attività proprie. Alcuni di loro mi facevano la morale quando ero ragazza : “ se fossi in te non farei, non coinvolgerei ...” Oppure mi è capitato spesso che attraversando la pubblica via, gli inominabili, facessero finta di non vedermi. Ora Capisco perchè. Basta, oggi bisogna dire basta! Il presente deve essere visto attraverso una “ vision” comunitaria: lavagnesi onesti, fatevi sentire c’è bisogno di voi”.

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