Al Torneo dell’amicizia al campo sportivo del Maria Luigia hanno vinto tutti

L'iniziativa nei giorni scorsi: lo scopo era regalare ai giovani un giorno del loro sport preferito, senza lo stress del risultato, della classifica

Al Torneo dell’amicizia al campo sportivo del Maria Luigia hanno vinto tutti
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«Un bellissimo pomeriggio trascorso all'insegno del divertimento. Il fair play in campo e il bel gioco hanno dominato e fatto divertire genitori dei piccoli campioncini e il pubblico accorso numeroso strappando applausi».

I bimbi hanno accolto l'iniziativa con entusiasmo e allegria

Hanno vinto tutti, in questa prima edizione del Torneo dell'amicizia svoltasi giovedì 19 luglio alle ore 18 nel campo sportivo Maria Luigia di Chiavari, racconta l'organizzatore, Massimo Pilato, papà di un bimbo partecipante al torneo. «Devo ringraziare innanzitutto i bambini per aver accolto questa iniziativa con entusiasmo e allegria. Simpaticamente hanno giocato in armonia tutti insieme senza guardare al risultato e si sono quindi potuti esprimere. La mamma di un altro bambino partecipante, Nataly Gemelli, che si è data molto da fare contattando diversi genitori per formare una seconda squadra, Vincenzo Cipro, papà di un bambino anche lui partecipante al torneo, riunendo e dando disposizioni per la terza squadra. Così tutti insieme, genitori e bambini, siamo riusciti a creare dal nulla una bellissima giornata di sport. La premiazione è stata molto emozionante, poiché non c’erano vinti, ma solo vincitori: i bambini, i genitori e l'amicizia in campo. Lo scopo era regalare ai bambini appassionati di calcio, un giorno del loro sport preferito, senza lo stress del risultato, della classifica».

A dare alcune indicazioni in campo questa volta erano i papà.
«Per una volta - conclude Massimo - hanno sentito sulla loro pelle l'emozione di dirigere una partita. I bambini a questa età (leve2008) non hanno bisogno di sentirsi dire come e cosa fare in campo, ma si devono poter esprimere liberamente, dando spazio a tutta la loro inventiva e creatività. Anche perché sanno gestirsi davvero in maniera autonoma».

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