"A scuola diamo un calcio al Cyberbullismo"

La tesi sperimentale della casarzese Laura Sfratti

"A scuola diamo un calcio al Cyberbullismo"
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Un calcio al cyberbullismo, a partire dai banchi di scuola. E’ questo il nodo cruciale attorno al quale si articola la tesi di laurea sperimentale "Cyberbullismo. Risorse comunicative e tecnologie digitali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno", che Laura Sfratti presenterà a giugno alla Facoltà di Scienze dell'Educazione e della Formazione di Genova.

Il personaggio

Sfratti, 32 anni, nata a Casarza Ligure ma da sei anni residente a Varese Ligure, lavora come educatrice per la Cooperativa "Lanza del Vasto", prestando la sua opera all’Istituto Comprensivo "F. De Andrè", in molte classi della scuola secondaria di primo grado.

"Dalla stesura della mia tesi è scaturito un progetto di lavoro e studio sul cyberbullismo che è andato oltre, coinvolgendo anche gli studenti – spiega la laureanda – . Nel periodo compreso tra gennaio e marzo ho incontrato i ragazzi per spiegare loro in cosa consiste il fenomeno e somministrare un questionario anonimo. Successivamente abbiamo visto insieme un video e, adottando la metodologia didattica del “circle time”, sono emersi tra gli alunni importanti spunti di riflessione, con momenti di vera e propria emozione nel discutere e confrontarsi su temi che riguardano così da vicino la loro realtà".

I ragazzi avevano già assistito ad un momento di formazione dedicato alla conoscenza delle insidie della rete e all’uso consapevole dei social network grazie ad un intervento del Capitano Massimo Esposito, Comandante dei Carabinieri di Sestri Levante.

"Per la mia tesi ho scelto il tema del cyberbullismo perchè si tratta di un fenomeno in continua evoluzione, che si manifesta sotto molteplici forme e oramai riguarda tutti quanti, poichè rischia di condizionare la crescita e la socializzazione delle vittime – spiega Sfratti – . C’è ancora molto lavoro da fare, sia da parte delle istituzioni che del mondo degli adulti in generale. E’ una problematica assai recente, per cui è necessario costruire misure di contrasto sempre più efficaci, che possano aiutare a porre fine a questa piaga migliorando la sicurezza e la qualità della vita dei giovani".

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