Medici volontari al dormitorio per senza dimora Maria Teresa Bruzzone

Saranno presenti una volta a settimana dalle 20 alle 22 per visitare gli utenti che ne avranno bisogno

Medici volontari al dormitorio per senza dimora Maria Teresa Bruzzone
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Medici volontari al dormitorio per senza dimora “Maria Teresa Bruzzone” del Centro Franco Chiarella di Chiavari. Ad annunciare la collaborazione avviata con i medici di medicina generale e giovani della continuità assistenziale del territorio appartenenti alle associazioni di categoria Fimmg, Simg e Soci Coop L.S.M., il Villaggio del Ragazzo di San Salvatore di Cogorno.

Saranno presenti una volta a settimana dalle 20 alle 22 per visitare gli utenti che ne avranno bisogno

Un medico di base sarà presente una volta alla settimana dalle 20 alle 22 al dormitorio in modo che gli utenti abbiano la possibilità di essere visitati e, se necessario, di ricevere un primo aiuto in ambito sanitario. “Il medico di medicina generale era chiamato anche medico di famiglia perché forse più di altri professionisti della sanità è costantemente vicino ai bisogni delle persone; in questa ottica abbiamo risposto positivamente alla proposta del Centro – ha affermato  il medico Antonio Zampogna, che ha promosso questo progetto tra i suoi colleghi - la presenza del medico volontario si integra armoniosamente con le altre figure  che ruotano quotidianamente nell’assistenza degli utenti senza fissa dimora: operatori professionali del Villaggio del Ragazzo, volontari del Centro d’Ascolto Caritas, volontari provenienti dalle parrocchie della nostra diocesi, volontari provenienti da altre realtà del nostro territorio. La presenza del medico, assolutamente gratuita e svolta come volontariato, è una grossa opportunità per persone che, a causa della situazione di massima indigenza, spesso non hanno alcun contatto con il Sistema sanitario nazionale se non nel momento in cui, oramai sofferenti per patologie di vario genere, finiscono al pronto soccorso. Si tratta – conclude Zampogna - non solo di un intervento di semplice accudimento, ma di cura e soprattutto prevenzione”.

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