Crepet contro la Paci, scintille al Festival della Comunicazione

I due ospiti bisticciano sul palco, lo psichiatra alla blogger: «Tu non coltivi relazioni personali: sei come un carcerato».

Crepet contro la Paci, scintille al Festival della Comunicazione
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Crepet sbotta con Lucrezia: «Qui si parla di banalità. Tutto ciò che è comodo è molto stupido». Quello che era inizialmente apparso un "siparietto" premeditato sul palco del Festival della Comunicazione di Camogli, si è invece rivelato un vero, imprevisto bisticcio.

Tra Crepet e la Paci una polemica che ha movimentato la giornata del Festival

Tra i boo della folla si è chiuso il dibattito fra Paolo Crepet, notissimo psichiatra, scrittore e sociologo italiano e Lucrezia Holly Paci, giovane blogger e "sexpert".
L'argomento era intrigante: ‘‘Agganciami ma sganciati: la liquidità del sentimento nelle relazioni virtuali”. Lo scontro è stato pressoché immediato: «Come si può parlare d'amore se non attraverso i 5 sensi?», ha esordito subito lo psichiatra. Pure, i toni sono rimasti pacati fino quasi al termine del dibattito. Passando attraverso la ‘‘liquidità del quotidiano’’, la blogger ha tentato di declinare il teorema dell'amore funzionale: liquido - ti liquido. Ma Crepet ha ribadito criticando i bambini di oggi che non sanno più usare matita, carta e gomma: «le migliori espressioni per conoscere se stessi». Non è mancato il satirico appello indiretto alle fidanzate del liceo: «avete ancora le mie lettere d'amore?».

Paolo Crepet e Lucrezia Paci bisticciano sul palco del Festival della Comunicazione, scatta la contestazione dal pubblico

Il dibattito è proseguito con l'esperimento di Lucrezia (fallito) con Serena e Umberto, presenti tra il pubblico che, in ipotesi avrebbero dovuto darsi spontaneamente una carezza. «È volgare estendere sui suoi social la propria intimità - chiosa Crepet - perché erode la propria confidenza segreta: non vendete l'intimità al mercato». Vani i tentativi di Lucrezia che, alla fine si è sentita dire: «Tu non coltivi relazioni personali: sei come un carcerato». Il dibattito si è concluso col professore che si allontana: «La vita è bella se la vivi» - il consiglio ai lettori del Nuovo Levante e i tanti che si sono affollati per un autografo, dopo aver contestato la donna - «il mondo è largo e c'è posto per tutti, ma sono vivo e dico ai 'codisti': dissentite, non si vive di copyright. Ma se non sei d'accordo alza le mani e spiega il perché».

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