Omicidio Olivieri, le telecamere incastrano Ginocchio

Le riprese degli impianti di videosorveglianza hanno registrato gli spostamenti dell'auto del sospetto esecutore materiale dell'omicidio: sia durante il primo presunto agguato, fallito, sia durante quello poi finito con l'assassinio di Antonio Olivieri

Omicidio Olivieri, le telecamere incastrano Ginocchio
Pubblicato:
Aggiornato:

L'occhio elettronico delle telecamere sestresi e lavagnesi ha registrato gli spostamenti dell'auto di Paolo Ginocchio nella notte del delitto Olivieri, ed è al momento il più chiaro indizio di colpevolezza del 43enne di Lavagna.

Le registrazioni della videosorveglianza

Paolo Ginocchio, arrestato assieme alla sua compagna ed ex moglie di Antonio Olivieri, Gesonita Barbosa, ha negato ogni accusa durante gli interrogatori. Ma ad incastrarlo sarebbero le riprese delle telecamere cittadine di Sestri Levante e Lavagna (dove Ginocchio risiede), che hanno immortalato gli spostamenti della sua auto, compatibili con gli orari in cui sarebbe stato teso l'agguato fatale ad Olivieri.

I sistemi di videosorveglianza hanno registrato il transito della Polo di Ginocchio che arriva a Sestri in una prima occasione attorno alle 23 e se ne allontana a mezzanotte e mezza: la fascia oraria nella quale sarebbe stato tentato il primo agguato, senza successo, poiché la vittima già dormiva e non si sarebbe accorta dell'interruzione della corrente che doveva attirarlo nello scantinato. Compatibilmente con tali ore le telecamere registrano anche un individuo uscire dal condominio lavagnese in cui abita Ginocchio, salire nell'auto, e da essa ridiscendere al ritorno. Lo stesso individuo colto dall'occhio elettronico introdursi nel palazzo in cui Olivieri sarebbe poi stato ucciso. Ciò si ripete fra le 4 e 20 e le 6 e 15 del mattino, forbice temporale durante la quale si è compiuto poi il delitto.

Alle 7.20 l'auto viene nuovamente ripresa in prossimità di un bar, dove Ginocchio ammette invece di essersi recato a far colazione: ma, si difende l'uomo, le due "escursioni" notturne sarebbero state fatte da qualcun altro, un ignoto omicida che vorrebbe incastrarlo. Una difesa che appare invero assai debole e che difficilmente sembra poter reggere quale proverbiale "ragionevole dubbio" in aula. Per il giudice che ha firmato il mandato d'arresto, infatti, vi sono «gravi indizi di colpevolezza a carico di Paolo Ginocchio quale autore materiale del fatto di sangue». La Barbosa conferma l'alibi di lui, che asserisce di essere rimasto a casa tutta la sera e notte precedente il delitto, ma essendo ella stessa accusata di essere la "mandante", l'ideatrice dell'omicidio dell'ex marito, anche tale alibi non può per gli inquirenti essere considerato attendibile.

Seguici sui nostri canali