Diploma magistrale messo in discussione, a Chiavari arriva la fiaccolata di protesta

In piazza sabato 3 febbraio alle 18.30 scenderanno docenti di scuola dell’infanzia e primaria

Diploma magistrale messo in discussione, a Chiavari arriva la fiaccolata di protesta
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La protesta delle maestre continua. Dopo le manifestazioni e gli scioperi delle scorse settimane, in particolare l’8 gennaio scorso, centinaia di docenti della scuola d’infanzia e primaria sono pronte a scendere ancora in piazza: il Coordinamento diplomate magistrali abilitate nazionale, che conta numerose adepte nel Tigullio, ha organizzato per questa sera alle 18.30 una fiaccolata per le vie del centro di Chiavari.

Messo in discussione il diploma magistrale conseguito prima del 2002. «Chiediamo alle famiglie di partecipare con noi»

Ad essere messo in discussione è il diploma magistrale conseguito prima del 2002: improvvisamente potrebbe cessare di essere valido.

«Il 20 dicembre scorso un pronunciamento inaspettato ha messo in discussione il nostro titolo di abilitazione all’insegnamento, facendo ripiombare nell’incertezza anche chi, finalmente, era riuscito a lasciarsi alle spalle il precariato – spiega un gruppo di loro, tutte in servizio tra Sestri Levante e Chiavari – . Chiediamo alle famiglie di partecipare: la nostra battaglia è soprattutto a favore della continuità didattica, per le intere classi e per chi ha bisogno del sostegno. Desideriamo poter continuare a lavorare grazie al diploma che ci ha consentito di insegnare fino ad oggi».

A Chiavari il corteo partirà da piazza Mazzini e proseguirà per via Martiri della Liberazione e via Vittorio Veneto

Stasera il corteo pacifico partirà da piazza Mazzini e proseguirà per via Martiri della Liberazione e via Vittorio Veneto. La maggior parte delle insegnanti sono tuttora, o erano, inserite nelle cosiddette graduatorie ad esaurimento, sognando una stabilità, anche economica, che solo l’agognato posto in ruolo può garantire.

«Dallo scorso dicembre ad oggi lo scenario non è cambiato di molto nonostante le proteste: la nostra mobilitazione però non si è fermata – proseguono le docenti – . Abbiamo scritto a dirigenti scolastici e famiglie, cercando di sensibilizzare riguardo le ragioni della nostra battaglia. Alcune di noi sono scese fino a Roma per partecipare a riunioni: siamo in attesa di risvolti politici e probabilmente ci saranno altri scioperi».

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