Assolto in appello Silvio Porcu: i suoi antivirali non erano truffa ai danni dello stato

Il medico rapallese, convinto gli antivirali siano utili anche contro i tumori, li prescriveva anche per lunghi periodi dopo le fasi acute delle malattie: giusto o sbagliato che sia, per il giudice non è truffa

Assolto in appello Silvio Porcu: i suoi antivirali non erano truffa ai danni dello stato
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Prescrizioni di farmaci antivirali, assolto in appello il medico rapallese Silvio Porcu: non fu truffa.

L'assoluzione per il medico rapallese e le sue "panacee" antivirali

È stato assolto nel processo di appello - in primo grado fu condannato a 13 mesi - Silvio Porcu, medico rapallese, ora in pensione, noto per le sue eccentriche teorie sull'uso dei farmaci antivirali. Lo riferisce il Secolo XIX, che riepiloga l'excursus giuridico del medico: in principio era stato accusato di sperimentazione non autorizzata, per la sua somministrazione di antivirali come antitumorali e per lunghi periodi anche successivi un'infezione virale. Da quell'accusa fu assolto nel 2013, perché, seppure utilizzo inconsueto, la somministrazione dopo la fase acuta delle infezioni avrebbe effettivamente potuto portare dei benefici, e dunque si trattava di una scelta medica ragionata: tutt'al più materia di discussione all'interno dell'Ordine in merito alla deontologia, e non fatto di rilevanza penale.

Accantonato quel procedimento si era passati a porre i riflettori sulle prescrizioni vere e proprie: Porcu era stato infatti accusato di truffa ai danni dello stato per gli oltre 15mila euro di farmaci prescritti a carico del Servizio Sanitario Nazionale nei suoi protocolli. Ancora una volta, però, era stato assolto per le ricette fatte ai suoi pazienti: se anche di pseudoscienza di fosse trattato, infatti, nuovamente la presunta buona fede del medico, convinto dell'effettiva utilità del protocollo, non poteva sussistere il reato penale di truffa. La condanna in primo grado era arrivata però per le prescrizioni fatte al suo studio ed a sé stesso, pratica vietata a prescindere: l'assoluzione in appello anche per queste è infine arrivata l'altro giorno, perché il fatto non sussiste, ha sentenziato il giudice. Ma per le precise motivazioni di questa sentenza occorrerà attenderne la pubblicazione.

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