Tonnarella: fallisce la campagna di crowdfunding

Raccolti appena 1.350 euro sui 30mila posti come obiettivo minimo: saranno restituiti

Tonnarella: fallisce la campagna di crowdfunding
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Tonnarella, solo 1.350 euro raccolti sui 30mila obiettivo del crowdfunding lanciato dalla cooperativa Ziguele: saranno restituiti.

Tonnarella: fallisce la campagna di crowdfunding

"In Rete per la Rete": così era stata intitolata la campagna di crowdfunding lanciata dalla cooperativa Ziguele a sostegno della Tonnarella di Camogli, in crisi dopo gli ingenti danni alle reti - e la stagione de facto perduta - avvenuti l'anno scorso a causa di una "nave pirata". Ziguele si occupa di divulgazione sui temi di tutela, valorizzazione delle risorse e tradizioni del mare, buone pratiche di turismo sostenibile e consumo consapevole: e per sostenere la Tonnarella con la campagna online si era data davvero da fare, realizzando video divulgativi, proponendo gadget, soggiorni, organizzando escursioni, immersioni e visite guidate alle tradizionali e suggestive operazioni di pesca quali "ricompense" per le donazioni. Ma alla fine, a conclusione dei 30 giorni del progetto, la campagna ha raccolto appena 1.350 dei 30mila euro che erano l'obiettivo minimo, grazie a 17 sostenitori. Bruscolini, che verranno restituiti ai donatori, poiché si trattava di una campagna "o tutto o niente".

Eppure la campagna era stata ben progettata e non mancava di nulla dei requisiti fondamentali per far "funzionare" un crowdfunding online. Se non la fortuna - quella scintilla fatale che fa, spesso senza alcuna logica o merito, divenire virale l'uno o l'altro contenuto, requisito, ahinoi, primario in rete - e, forse, la scelta della piattaforma non fra le più note - e dunque frequentate - del web, il che può averne inficiato la visibilità fisiologica. Prima di Ziguele, un altro crowdfunding era stato lanciato da Eataly, raccogliendo anch'esso troppo poco per poter fare la differenza: 2.720 euro su 24 sostenitori. I pescatori di Camogli, così come Ziguele, non si arrendono, e continueranno a cercare di mantenere viva una tradizione che, purtroppo, sta venendo dimenticata.

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