Il protezionismo di Trump minaccia anche il Tigullio

Dazi su acciaio ed alluminio in USA: le ripercussioni si sentirebbero, e pesantemente, anche all'Arinox di Riva Trigoso

Il protezionismo di Trump minaccia anche il Tigullio
Pubblicato:
Aggiornato:

L'allarme lanciato da Arinox: il polo industriale di Sestri Levante, assieme a Fincantieri uno dei più importanti del Tigullio, della Liguria e d'Italia, rischia di essere gravemente penalizzato dai dazi proposti dal presidente USA Donald Trump.

I dazi di Trump minacciano il Tigullio

Massimiliano Sacco, AD di Arinox

Tra una fallica gara su Twitter a chi ha «il bottone nucleare più grosso» con il "Caro Leader" nordcoreano Kim Jong-Un e l'altra, Donald Trump ne sta combinando parecchie. Misure e provvedimenti politici che fanno discutere, ma anche commerciali, e fra questi vi è anche motivo di preoccupazione per il Tigullio. A parlarne, sul Secolo XIX, è Massimiliano Sacco, l'amministratore delegato di Arinox Arvedi, l'importantissimo polo industriale di Riva Trigoso che si occupa di produzione di laminati di precisione. «I dazi su acciaio ed alluminio proposti da Trump - spiega - avranno forti ripercussioni non solo per l'Italia e l'Europa nel suo complesso, ma anche per noi e per il Tigullio».

Lo stabilimento Arinox

Nel suo delirio protezionistico (già, perché tali misure forse Trump non si è ancora accorto che sono assolutamente in linea con le politiche economiche sovietiche d'altri tempi o della Cina comunista), il Presidente USA ha annunciato nuovi dazi rispettivamente del 25 e 10% sulle importazioni di acciaio ed alluminio negli Stati Uniti. Arinox stessa, per cui l'esportazione in America è «una importante fetta di mercato», ha inviato una lettera, attraverso uno studio legale in loco, che fa ora parte del dossier con i pareri delle aziende allo studio del ministero del commercio statunitense.

Si attende di conoscere la data in cui entrerebbero in vigore questi dazi, e se vi siano nazioni che da essi potrebbero essere escluse. È chiaro che tali draconiane imposte, esplicitamente volte a scoraggiare le importazioni in USA per favorire la produzione interna (ammesso e non concesso che questo sia l'effetto che avrebbero: anche gran parte degli economisti americani sono al riguardo assai scettici), danneggerebbero gravemente gli introiti di Arinox, e questo può scatenare una reazione a catena che si abbatterebbe sui lavoratori del Tigullio lì impiegati. Altro che nuove assunzioni. Più in generale, poi, il pericolo è anche globale: uno dei rischi è che, scoraggiate da tali dazi, le esportazioni dal sud est asiatico prendano a rimbalzare verso l'Europa. E se l'Europa dovesse cedere ad imporre misure analoghe per affrontare il problema, l'effetto domino protezionistico in totale antitesi a quella globalizzazione del mercato che proprio USA ed Europa hanno cavalcato nei passati decenni potrebbe divenire una spirale incontrollabile.

Seguici sui nostri canali