Nella cannabis il futuro della vallata

A Pezzonasca l’azienda vivaistica di Paolo Corsiglia protagonista ad Euroflora con una curiosa novità

Nella cannabis il futuro della vallata
Pubblicato:
Aggiornato:

Nella cannabis il futuro della Fontanabuona. Dall’ardesia alla marijuana il passo non è breve, ma un’identità il territorio dovrà pure inventarsela. L’idea è di Paolo Corsiglia, componente della giunta della Camera di Commercio, ma soprattutto vivaista e floricoltore a Pezzonasca dova vanta un’avviata attività.

Le piantine di canapa in mostra ad Euroflora

Paolo Corsiglia

Un ragazzo sveglio, pronto a dismettere giacca e cravatta, quando esce dagli uffici di via Garibaldi a Genova, per indossare abiti da lavoro e rimboccarsi le maniche. Sarà presente al “mercato verde” di Euroflora, in programma ai parchi di Nervi dal 21 aprile al 6 maggio, con un buon numero di piantine di canapa agroindustriale più comunemente conosciuta come cannabis. Si tratta di piante ad uso ornamentale destinate al florivivaismo così come previsto dalla legge entrata in vigore nel dicembre 2016.
«La normativa è molto severa soprattutto per i floricoltori – spiega Corsiglia – le piante non possono essere rimosse dal vaso che indica la varietà di canapa agroindustriale, il numero di lotto di produzione e il riferimento del seme utilizzato».

La percentuale di  Tetraidrocannabico è minima

Ma la domanda che tutti si pongono è un’altra, se un fontanino si fuma la cannabis riuscirà a vedere la valle ricca di attività commerciali, pulita, con corriere ATP nuove, strade asfaltate e persino il famoso traforo? Pare improbabile in quanto la legge prevede che la percentuale di Tetraidrocannabico (THC), la principale sostanza psicoattiva presente nella cannabis che produce effetti allucinogeni, risulti inferiore al 0,2 per cento. Con queste percentuali difficilmente la Fontanabuona  sembrerà molto diversa rispetto alle attuali condizioni.

L’effetto per chi vuole farsi una canna sarà pressoché simile a quando si fuma una normale sigaretta. Resta così solo il piacere di avere una bella pianta ornamentale in casa. Non sono esclusi altri utilizzi quali ad esempio la fitodepurazione e la bonifica dei siti inquinati, per ottenere materiale organico destinato ai lavori di bioingegneria o prodotti utili per la bioedilizia. «Conservare le piante non è difficile – conclude Corsiglia – bisogna posizionarle al sole, bagnarle costantemente e procedere ad una buona concimazione».

Seguici sui nostri canali