Mustorgi critica Mordini: «Lupo travestito da agnello»

Due punti di riferimento della sanità e del soccorso nel Levante ligure a confronto: per Mustorgi, il Comitato Assistenza Malati favorisce il Tigullio Orientale a scapito delle potenzialità e necessità di quello Occidentale

Mustorgi critica Mordini: «Lupo travestito da agnello»
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«Mordini : un lupo travestito da agnello»: così Fabio Mustorgi (nella foto in evidenza), presidente della Croce Bianca di Rapallo, definisce il presidente del Comitato Assistenza Malati Tigullio Gian Carlo Mordini in un comunicato - che riportiamo nella sua interezza - all'indomani della cena organizzata dal Comitato presso l'Hotel Europa.

Mustorgi: «Quella di Mordini indebita volontà di pilotare la sanità a favore del Tigullio Orientale»

Gian Carlo Mordini in una foto di repertorio

Nella serata di ieri alle ore 20 si è tenuta la cena presso l’Hotel Europa organizzata dal Comitato Assistenza Malati Tigullio, questa era l’ultima occasione di incontro promossa dall’Associazione dopo iniziative analoghe in tutte le città del Tigullio. Il messaggio che si ripete ormai per bocca di Mordini da tanto tempo riguarda solo ed esclusivamente l’Ospedale di Lavagna; una logica questa miope e demagogica spesso giustificata da argomenti tecnicamente in parte corretti ma spesso articolati a senso unico e in modo parziale.

La prima critica che rivolgo a Mordini riguarda la mission della sua associazione che dovrebbe essere quella di difendere e sostenere ogni sforzo a favore dei malati di tutto il Tigullio, nei fatti invece assistiamo spesso ad una indebita volontà di guidare o comunque pilotare la programmazione della sanità sul nostro territorio a favore del Tigullio Orientale in particolare l’ospedale di Lavagna e per fare questo l’associazione utilizza premi come l’Esculapio d’oro o finanziare progetti e attrezzature sanitarie sempre e solo guardando ad Oriente.

L’ospedale di Lavagna è riconosciuto anche da tutti noi come un’eccellenza per il nostro territorio caratterizzata da importanti reparti e da una struttura di DEA di primo livello che nessuno intende spezzettare o affossare. Occorre però rilevare come in diversi periodi dell’anno Lavagna presenta evidenti criticità per spazi ridotti, numero di letti insufficienti e soprattutto una congestione del Pronto Soccorso che a volte trasforma un’esperienza già di per se difficile in un vero e proprio calvario. Gli spazi sono, lo ripeto, gravemente insufficienti, i medici svolgono in modo encomiabile il loro compito ma il numero degli accessi è spesso talmente alto da rendere difficile o addirittura pericoloso il loro delicato ruolo.

Da qui la prima riflessione: il primo intervento di Rapallo deve essere potenziato e deve avere un ruolo per pazienti in codice bianco e verde con accessi anche attraverso le ambulanze 118, questo permetterebbe di considerare Lavagna per ciò che è, un DEA di primo livello, e garantire attraverso Rapallo un buon servizio a favore dei residenti del Tigullio Occidentale e in particolare della fortissima presenza turistica che sempre più frequenta il nostro territorio.

L’ospedale di Rapallo è un ospedale di elezione cioè svolge un ruolo attraverso i propri servizi e reparti legati alla programmazione dei ricoveri, degli interventi, delle terapie in generale. L’ospedale di Rapallo è una struttura moderna, efficiente e soprattutto sicura, come non ricordare che Lavagna ha, tra i suoi molti limiti, l’incredibile situazione di essere collocato in una zona ad alto rischio di esondabilità classificata dai piani di bacino in zona rossa. Rapallo deve avere reparti che lavorino a pieno ritmo, occorre potenziare gli attuali magari implementando con urologia e gastroenterologia d’elezione ma soprattutto valutare con senso costruttivo e non di becera demagogia la possibilità già prevista in origine di collocare al suo interno la cardio chirurgia già presente sul territorio.

Questi sono i nostri obiettivi, che Lavagna sia una realtà più sicura con maggiori spazi e che Rapallo manifesti tutta la sua potenzialità con un primo soccorso efficiente e reparti sfruttati a pieno.

Concludo ringraziando tutto il personale medico e infermieristico che lavorano nella nostra ASL con i quali noi volontari ci confrontiamo quotidianamente, loro si che dimostrano di avere a cuore il bene dei malati ma che a volte mancano gli strumenti per poterlo fare nel modo migliore, è compito nostro e soprattutto della politica garantire loro questi strumenti.

La pazienza sta per finire, smettiamola di perdere tempo.

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