Il Comune di Rezzoaglio si prende la gestione dei terreni

Nella delibera finiscono anche le aree di proprietà delle frazioni

Il Comune di Rezzoaglio si prende la gestione dei terreni
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Approvata nei giorni scorsi una delibera che prevede la gestione comunale di alcuni terreni.

Il Comune di Rezzoaglio si prende la gestione dei terreni

«I cittadini aventi diritto, interessati ad ottenere l'assegnazione in concessione di terreni gravati da uso civico per l'esercizio del pascolo, sono invitati a far pervenire le proprie manifestazioni di interesse presentando apposita istanza».

E’ questo l’avviso comparso nei giorni scorsi a Rezzoaglio. Ma la storia comincia con una riunione di giunta, in cui erano presenti il sindaco Daniele Mareschi e l’assessore ai lavori pubblici Massimo Fontana. Anzi no, per la verità la storia comincia durante il consiglio comunale del 22 settembre. Seduta durante la quale è stato approvato il Regolamento per gli usi civici sui terreni di proprietà comunale, individuati e descritti negli elenchi agli atti presso il commissariato per il riordinamento degli Usi civici di Torino e presso l'Archivio regionale in materia di usi civici di Torino. In poche parole il Comune concede, a titolo oneroso, l'uso civico dei pascoli e relative strutture di pertinenza, per un periodo non superiore a cinque anni secondo le procedure, modalità, condizioni stabilite dallo stesso, con tariffe approvate dalla giunta stessa. Lasciando perdere i tecnicismi da albo pretorio, in parole povere, il Comune di Rezzoaglio prende i terreni di propietà degli usi civici caduti in disuso e decide così di gestirli.

Oggi per i pascoli domani chissà, magari per fare e vendere legna. E fin qui niente di anomalo. Se i comitati civici non fanno più le elezioni i loro diritti cadono in disuso. Ma, c’è un ma. Alcuni cittadini, e sono pure parecchi, si sono rivoltati contro lo «studio» del sindaco ingegnere. Chi vuole fare il comitato, chi vuole andare dall’avvocato, chi dall’ingegnere in persona.

La rivolta dei proprietari

Qualcuno pensa alla raccolta firme, qualcun altro ha mobilitato, sembra con successo, l’opposizione. Perchè? Perchè tra quelle 66 pagine di allegati sono finiti anche dei terreni di proprietà delle frazioni non in uso alle frazioni. Ci sono i terreni di Magnasco, Villanoce e Cerisola per esempio. E come riportano gli allegati catastali sono terreni delle frazioni x, non in uso a. Chi frequenta i paesi da lunga data probabilmente conosce anche l’orgine di questa scelta. I propietari, che sono di fatto i residenti, hanno diritto a un loro pezzettino per «farsi» la legna o per gestirsi quel fazzoletto di terra come preferiscono. Sono prorprietari a tutti gli effetti, anche se anziani e anche se non guardano mai l’albo pretorio in Comune, figuriamoci quello online. L’amminitrazione non può toglierli con una semplice delibera. Lasciando fuori dalla porta i dubbi: svista, inseriti appositamente, ignoranza, e qualunque tipo di ipotesi, il problema resta. Nessuno dei proprietari è stato avvisato e ora, da Vicosoprano a Villanoce, queste persone si ritrovano a fare una cosa contro il tempo per impedire l’attuazione di una delibera di giunta.
Per la precisione i terreni che il Comune ha intenzione di riprendersi per darli in gestione sarebbero affittati a 15 euro per ettaro (residenti) e 60 per i non residenti. «Comodo fare i gestori con i terreni degli altri...», parafrasando una frase entrata nella storia...

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