Comitato Pendolari del Levante: no a contratti fotocopia con Trenitalia

Le associazioni chiedono che si istituisca una commissione aperta ai loro contributi

Comitato Pendolari del Levante: no a contratti fotocopia con Trenitalia
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Cittadini, ambientalisti e pendolari chiedono regole profondamente diverse dal passato per il nuovo Contratto di Servizio Regione Liguria-Trenitalia: «Importante l’istituzione di una sottocommissione formata da maggioranza ed opposizione aperta al contributo di comitati e associazioni ai fini dell'elaborazione di linee guida per la stesura del nuovo contratto di servizio con Trenitalia».

Comitati ed associazioni alla commissione di ieri

Comitato Pendolari del Levante, Comitato difesa Valle Stura ed Orba, Comitato Pendolari Savona – Genova, Comitato Cinque Terre e WWF Italia-Liguria /Genova città metropolitana hanno presenziato come soggetti auditi alla commissione svoltasi in regione mercoledì 18 ottobre 2017, avente ad oggetto il nuovo Contratto di Servizio Regione Liguria-Trenitalia, «con l’intento di portare una costruttiva riflessione sui contenuti fondamentali che ritengono dover essere presenti nel nuovo Contratto», scrive in un comunicato il Comitato Pendolari del Levante. Che scende poi nel dettaglio di tali riflessioni.

Le richieste dei pendolari

«La Regione Liguria si accinge a firmare un nuovo contratto di servizio con Trenitalia della durata di 15 anni, ma a tutt’oggi non c’è stata né adeguata informazione ai cittadini né tantomeno partecipazione degli utenti alla costruzione dei contenuti del contratto e l’unico aspetto noto rilevante sembra essere quello del rinnovo del materiale rotabile. Il rinnovo del materiale è senz’altro un punto importante, ma non può prevaricare ogni altra considerazione relativa al servizio: va fatta un’analisi ragionata dell’effettivo numero di rotabili da rinnovare e dell’idoneità del materiale nuovo che dovrebbe arrivare. E’ comunque auspicabile, se non essenziale, che tale nuovo materiale sia di proprietà effettiva della Regione, per evidenti ragioni di autonomia dell’Ente rispetto all’impresa ferroviaria e di risparmio della Regione sul medio periodo».

«Associazioni e comitati non vogliono ritrovarsi per 15 anni un contratto “fotocopia” di quello attuale, largamente insoddisfacente sia sul versante della qualità che della quantità di servizio offerto ed inadeguato rispetto alla tutela degli utenti. Chiedono quindi che la commissione del 18 sia un primo passo e si apra finalmente una discussione approfondita in sede di Commissione e di Consiglio con l’istituzione di una sottocommissione sul “CdS” aperta alle Associazioni, che porti alla elaborazione di linee guida per la redazione dei contenuti del contratto».

Le associazioni chiedono, in particolare, che all’interno del nuovo CdS siano elementi di forza:

  • la responsabilità univoca del fornitore del servizio Trenitalia;
  • parametri completamente rivisti sul discorso penali e controlli e monitoraggio ripensati;
  • una riduzione progressiva dei tempi di percorrenza come “target”, con tempi verificati dalla Regione;
  • programma di esercizio adeguato a coprire le carenze di servizio da tempo lamentate dagli utenti;
  • interventi sulle infrastrutture esistenti per aumentarne prestazioni, capacità e qualità;
  • composizione dei treni programmate e l’individuazione dei treni “straordinari” come ordinari periodici;
  • integrazione tariffaria e modale su scala regionale;
  • valutazione e bilancio degli investimenti mancati e dei mancati adempimenti dell’impresa ferroviaria.

E che, a fronte di quanto sopra, «venga ridiscussa la “partita economica” del contratto, a partire dalla sua durata, dagli investimenti della Regione per il materiale rotabile e per il servizio ai “costi di produzione” al “corrispettivo”, nonché l’impiego dei ricavi da tariffa, che al momento vanno al 100% a Trenitalia».

«Pendolari, cittadini e ambientalisti si appellano ai Consiglieri di Maggioranza e Opposizione e all’Assessore Berrino affinché li sostengano nella richiesta di regole diverse dal passato per il nuovo Contratto di Servizio con Trenitalia, considerato che la Regione non ha voluto prendere in considerazione l’ipotesi di apertura ad altri operatori».

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