Cinque anni da Samaritani

Festa di compleanno per il progetto solidale, nato da un’idea di Aldo Werdin per donare ai bisognosi le eccedenze alimentari di hotel, ristoranti e fornai

Cinque anni da Samaritani
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Progetto "Buon Samaritano", triplicato in due anni il numero dei richiedenti, ma anche dei fornitori.

Il progetto ideato da Aldo Werdin ha compiuto 5 anni

Perché gettare ogni anno nel cassonetto della spazzatura quintali e quintali di derrate alimentari appena sfornate che potrebbero invece sfamare ogni giorno decine e decine di persone in condizioni economiche precarie? Una domanda che a rigor di logica dovrebbe risultare inconcepibile. Eppure così non era fino a soli cinque anni fa, quando da un’idea del direttore dell’Excelsior Palace Hotel, Aldo Werdin, nasceva il primo seme del progetto “Buon Samaritano”. Un progetto virtuoso di recupero delle eccedenze alimentari da donare a chi più ne ha bisogno.

Non "scarti", ma piatti perfetti

Non si pensi al riciclo degli scarti. Al contrario. Quelle distribuite dalla quarantina di volontari e associazioni che nel corso degli anni hanno abbracciato il progetto coordinato dalla Consulta del Volontariato, sono nella maggior parte dei casi vere e proprie prelibatezze. Piatti stellati cucinati con cura, ma mai consumati dai clienti di hotel e ristoranti di Rapallo e dintorni. Piatti che quindi non finiscono più nei cassonetti, ma vengono porzionati in vaschette monoporzione seguendo uno scrupoloso protocollo igienico sanitario e recapitati presso l’istituto Emiliani dove è stato predisposto il locale per la distribuzione dei pasti agli oltre 100 cittadini accreditati.

Numeri in crescita

Numeri in costante crescita: da un lato per il progressivo aumento degli aventi diritto (più che triplicati nel corso degli ultimi due anni) segnalati dai Servizi Sociali del Comune di Rapallo; da un lato però è anche in virtù di un più positivo aumento dell’offerta, ad oggi erogata da 22 realtà del territorio tra alberghi, panifici, pasta fresca e gastronomie. Un progetto pilota che nel corso del tempo ha saputo abbracciare e coinvolgere anche i Comuni limitrofi, esportando di fatto quello che è un piccolo grande gioiello di solidarietà. Sarà forse come l’uovo di Colombo, ma qualcuno ha dovuto comunque inventarlo. Per fortuna.

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