I cent’anni di Lilita, una donna dalle mille vite

Ieri la festa con i suoi figli, nipoti e pronipoti

I cent’anni di Lilita, una donna dalle mille vite
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«È una donna energica, una donna eccezionale, una donna che nei suoi primi cent’anni potrebbe dire di aver già vissuto mille vite». Lei è Angela Tenani Papadato, ma chiamatela Lilita.

La straordinaria storia di Lilita

È nata a Gallarate il 10 novembre del 1917 e ieri ha compiuto la veneranda età di cent’anni. A raccontarci la sua incredibile storia è la figlia Ariela, nella speranza di farle un graditissimo ricordo con cui accompagnare le 100 candeline su cui ha soffiato poche ore fa, in compagnia dei tre figli, dei nipoti e dei pronipoti pronti a raggiungerla per il grande evento.

Quella di Lilita non è certo stata una vita tutta rose e fiori, ma a renderla “speciale” è lo spirito con cui ha saputo affrontare e superare ogni singola peripezia. A partire dalla tenerissima età di due anni, quando venne colpita dalla spagnola e venne sottoposta a cure con le allora classiche polentine di semi di lino bollenti. Un rimedio empirico che sì l’ha salvata dal pericolo, ma di cui ancor oggi porta i segni. Eppure è sempre il bicchiere mezzo pieno quello che conta. E con il sorriso sulle labbra cresce al fianco della sorella Dory e del fratello Attilio, trascorrendo le vacanze in riviera. Viveva ancora a Milano quando prese marito giovanissima dando alla luce l’amata Maria Costanza, detta Marika. Ma il matrimonio finì in breve tempo.

Giunsero poi gli anni della guerra, anni in cui la sua famiglia venne sfollata. Angherie e sofferenze di una seconda, se non addirittura terza vita, affrontate con la consueta determinazione e forza d’animo che ancor oggi la caratterizzano e che le hanno permesso nel tempo di diplomarsi pianista al conservatorio e di diventare un’abile pittrice, ricamatrice e sarta, tanto da confezionare i vestiti dei suoi piccoli. «Arte e musica sono sempre stati la sua grande passione, in casa avevamo un bellissimo pianoforte a mezza coda sui cui tasti ha sempre amato trascorrere le sue giornate. E non dimentichiamoci le sue grandi doti di cuoca».

Finita la guerra, per motivi di salute si trasfersce a Rapallo dove conosce Aristide Papadato detto “Aris”: fu il suo grande amore da cui nacquero la figlia Ariela e Antonio (Tony), il maschietto di casa. Aris è stato uno degli ultimi proprietari dell’ex Grand Hotel Savoia, la celebre struttura di via Giustiniani che purtroppo oggi giace in stato di abbandono. Rimasta vedova, Lilita continua a far da mamma a tempo pieno nella sua abitazione di piazza Canessa, dedicandosi al ricamo del pizzo al tombolo e alla decorazione di piastrelle dipinte a mano con su riprodotti incredibili paesaggi e scorci di Liguria. Poi ancora un trasferimento, sempre a Rapallo in via Mameli dove nell’85 ha iniziato la sua ennesima nuova vita.

«Secondo mia nonna, Lilita era la figlia più gracile… e infatti - racconta col sorriso sulle labbra - è arrivata alla bellezza di cent’anni, con una determinazione e una lucidità meravigliose!». Oltre ai tre affezionatissimi figli, Lilita ha festeggiato ieri con i nipoti Andrea, Elena, Carola, Vittoria, Sara, Aaron e Marta e i suoi 7 pronipoti, in procinto di diventare 8 nei prossimi giorni. E se nascesse in queste ore? Di certo per lei sarebbe un regalo strepitoso con cui festeggiare un secolo di vita! Tanti auguri Lilita!

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Il matrimonio con Aris

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Lilita insieme alla madre in vacanza a Paraggi

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Lilita davanti al "suo" albergo

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Con la sorella Dory e il fratellino Attilio

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